Nuove manifestazioni contro Putin a Mosca: arrestate 40 persone
Non si arrestano le manifestazioni anti-Putin a Mosca. Quaranta persone, tra cui diversi minorenni, sono arrestati dalla polizia. Il motivo sarebbe che le nuove manifestazioni non sarebbero state autorizzate.
Il rappresentante del movimento Novaja Oppozitsjia, Roman Kovalev, ha confermato che in piazza Triumfalnaja sono stati arrestati 40 partecipanti a una marcia di protesta.
In precedenza lo stesso Kovalev aveva reso noto che le autorità di Mosca avevano concesso il permesso a Novaja Oppozitsjia di organizzare delle proteste l’8 aprile.
Intanto a San Pietroburgo un attentato nella metropolitana ha causato molti morti e feriti, la città è ancora nel caos.
Le altre manifestazioni
Secondo le agenzia di stampa russe, l’accusa ai dimostranti è di aver “disturbato l’ordine pubblico”. La polizia ha imposto rigide misure di sicurezza, per impedire nuove proteste di massa.
Un’indagine è intanto in corso sugli anonimi organizzatori della protesta online. L’opposizione accusa il presidente Vladimir Putin di aver ristretto le libertà di manifestazione. Questo da quando è tornato al Cremlino nel 2012, dopo le denunce di frodi nelle politiche del dicembre 2011.
Domenica scorsa, 26 marzo, decine di migliaia di russi erano scesi in piazza in tutto il Paese rispondendo all’appello del leader dell’opposizione Navalny.
Cortei e manifestazioni in 80 città, che si sono conclusi con centinaia di fermi, 500 nella sola capitale.
Tra essi c’era lo stesso Navalny, incriminato per aver violato il codice amministrativo che regola le procedure per l’organizzazione di manifestazioni e cortei.
Trattenuto in cella, il giorno dopo è stato condannato a 15 giorni di carcere, dove è tuttora.
Le richieste dei dimostranti
Nel mirino dei dimostranti c’era il premier Dmitry Medvedev, di cui chiedevano le dimissioni accusandolo di essere corrotto e di essersi arricchito con manovre illegali.
Navalny, è il più noto oppositore del presidente Vladimir Putin dopo aver iniziato la sua campagna anticorruzione sui blog nel 2008.
Dopo aver guidato le massicce proteste successive alle elezioni del 2011 era stato incarcerato per 15 giorni.
È intenzionato a sfidare Putin alle presidenziali del 2018, ed è considerato l’oppositore favorito. Ma la sua candidatura non è registrata, perché a febbraio gli è stata revocata la possibilità di correre nelle elezioni. Questo dopo la condanna per frode, contro cui ha però presentato ricorso.