Papa Francesco a Milano: visita al carcere e pranzo con i detenuti
Papa Francesco a Milano, un evento storico. La città è gremita, striscioni recitano “incontrarti è un sogno”. Bergoglio ha iniziato la sua visita dalle case popolari di via Salomone, lo ha accolto l’arcivescovo Angelo Scola. Poi la visita al carcere e il pranzo con i detenuti. Ultima tappa, stadio di San Siro.
“La Chiesa deve andare incontro a tutti, anche nelle periferie, anche ai non credenti”, dice Papa Francesco a Milano. I fedeli, già all’alba, erano in strada tra le case popolari di via Salomone. È stata la prima tappa dopo l’atterraggio a Linate. Presenti ad accoglierlo, l’arcivescovo Angelo Scola, il sindaco Beppe Sala, la prefetta Luciana Lamorgese e il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni.
Il Papa, una volta giunto in via Salomone, è salito nelle case di tre famiglie. Una famiglia composta da due anziani, una musulmana con tre bimbi e un disabile assistito dai parenti. Due doni d’eccezione per i bambini: una stola da sacerdote e un’immagine della statua della Madonnina.
Il Santissimo è poi giunto al Duomo, dove ha incontrato i preti, le suore e i religiosi. Al clero, ha raccomandato di “non temere le sfide, ma prenderle per le corna, come i buoi”. “Dobbiamo piuttosto temere una fede senza sfide, che si ritiene completa”, avverte il Papa. Poi, una riflessione sui giovani: “Sono sottoposti a uno zapping continuo: ci piaccia o no, è il mondo in cui sono inseriti, nostro dovere come pastori è aiutarli ad attraversare questo mondo”. Centomila milanesi presenti ad ascoltarlo.
Il Papa ha poi fatto visita al carcere di San Vittore, incontrando 900 detenuti e pranzando con 100 di loro. Gli stessi detenuti hanno cucinato da mangiare per l’Altissimo. Infine, l’appuntamento allo stadio “San Siro”: ottantamila cresimandi presenti al saluto del Pontifex.