Politiche, vittoria del Movimento 5 Stelle, crolla il Pd, bene la Lega

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Politiche, successo del Movimento 5 Stelle, crollo del Partito democratico, Liberi e Uguali sotto il 4%: questi in sintesi i risultati della consultazioni di ieri. Il dato politico conferma però i timori della vigilia e cioè che in Parlamento una maggioranza non c’è, né alla Camera né al Senato.

Politiche, le proiezioni per Camera e Senato

Per il Senato le proiezioni assegnano al Centrodestra il 36% dei voti, al Movimento 5 Stelle il 32,5%, mentre il Centrosinistra è attorno al 23,6% e Liberi e Uguali al 3,5%. Alle altre liste rimane il 4,9 per cento. Al Senato la coalizione di Centrodestra guadagnerebbe tra i 128 e i 140 seggi. Al M5s ne andrebbero tra 109 e 119 e alla coalizione di centrosinistra tra 47 e 55. A LeU tra 7 e 11 agli altri tra 0 e 2.

Alla Camera la prima coalizione è il Centrodestra con oltre il 36% dei voti e il Movimento 5 Stelle la prima forza politica con il 32,4%. Il Partito democratico, sempre in base alle proiezioni, crolla al 19%. Sui seggi alla Camera, la coalizione di Centrodestra avrebbe 247-257 seggi mentre al M5s ne andrebbero tra 230-240, al Centrosinistra 110-120, Liberi e Uguali 11-19, ad altri 0-2. In particolare, alla Lega andrebbero 115-123 seggi, a Fi 99-105, al Pd 104-110, a Fdi 24-32, a Leu 11-19, a Svp 3-5, a Noi con l’Italia 2-4, a Civica Lorenzin 1-3, a +Europa Bonino e Italia Europa insieme entrambi al 0-2. Altri 0-2.

Non ci sarebbero i numeri per governare

Nessuna coalizione ha raggiunto il 40% e non ci sarà una maggioranza in alcuno dei due rami del Parlamento. Necessarie intese tra forze politiche avversarie. Alfonso Bonafede, deputato uscente e candidato ministro della Giustizia di un governo pentastellato, ha parlato di «risultato straordinario» e rimarcato che «il M5S sarà il pilastro della prossima legislatura». Una dichiarazione che, pur nella rivendicazione della primazia del Movimento, lascia la porta aperta a possibili intese con altre forze politiche.

Il sorpasso di Salvini su Berlusconi comporta uno spostamento a destra della linea politica della coalizione con un rafforzamento delle posizioni euroscettiche. A conti fatti un italiano su due abbia votato per M5S o Lega.

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