Porsche e altre auto di contrabbando sequestrate dalla finanza
Una Porsche Macan dal valore attuale di circa 60.000 euro, immatricolata nel Principato di Andorra, intestata ad una società di quel Paese ma condotta da un cittadino italiano. E poi un fuoristrada della Costa d’Avorio, una fuoriserie con targa della Macedonia.
E’ questa una delle tante forme di illeciti economici – finanziari che i Finanzieri del Gruppo Aosta combattono ogni giorno, un nuovo modo di fare contrabbando che sta prendendo sempre più piede.
Porsche e altre auto, il raggiro dell’intestazione fittizia
Attraverso l’intestazione di autovetture (prevalentemente di lusso) a società ubicate in Paesi Extraeuropei, cittadini italiani riescono ad eludere i dazi doganali circolando nei Paesi dell’Unione, spesso sottraendosi anche alle sanzioni amministrative comminate per le infrazioni al codice della strada.
I controlli, in primis, sono tesi a verificare che i cittadini comunitari sorpresi alla guida di veicoli extracomunitari abbiano le condizioni necessarie per beneficiare dell’ammissione temporanea e che abbiano contestualmente versato le relative imposte.
Quando ciò non avviene, scatta il sequestro del mezzo con l’ipotesi, adesso depenalizzata, di contrabbando.
Oltre a questi casi, riscontrati sul territorio valdostano, un’attenzione maggiore è posta al Traforo del Gran San Bernardo.
Dall’inizio dell’anno sono state sei le autovetture sequestrate, fra cui spicca una Bentley Continental GT3-R del valore commerciale di oltre 200.000 Euro.
Non è da sottovalutare il gettito fiscale evaso a scapito del bilancio nazionale e comunitario. Innanzitutto il cosiddetto bollo auto, poi i dazi all’importazione e I’l.V.A. Nel caso odierno, una vettura del valore di circa 60.000 Euro ha permesso un’evasione di circa 6.000 Euro di imposte doganali (il 10%) e circa 15.000 Euro di I.V.A. (22% sul totale).
A ciò devono aggiungersi le sanzioni, che vengono applicate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e che vanno da 2 a 10 volte del totale delle imposte evase (quindi da 41.000 a 205.000 Euro circa).
Ad oggi, il 2017 ha portato all’individuazione totale di beni per un valore prossimo al mezzo milione di Euro. L’autovettura, attualmente, è sequestrata, in attesa che venga regolarizzato il versamento di quanto evaso e delle relative sanzioni. Qualora chi ha commesso la violazione non ottemperi al pagamento, il bene cautelato viene confiscato.