Quattro arresti a Parigi: preparavano un attacco come a Bruxelles
Quattro persone, tra cui una ragazza di 16 anni, sono state fermate a Parigi vicino Montpellier, nel sud della Francia, con l’accusa di terrorismo: sembra stessero preparando un attacco kamikaze come quelli di Bruxelles.
Il ministro francese dell’Interno, Bruno Le Roux ha confermato che il blitz di questa mattina ha “permesso di sventare un progetto di attentato imminente” ha detto.
L’arresto è avvenuto “dopo che i quattro avevano acquistato dell’acetone”, sostanza ad alto potenziale esplosivo che può essere usato per fabbricare degli ordigni, ha detto una fonte della polizia. All’interno del loro appartamento è stato rinvenuto un vero e proprio “laboratorio” per la preparazione di esplosivo Tatp, un esplosivo artigianale ma potentissimo ribattezzato “la madre di Satana”. Si tratta dello stesso tipo di esplosivo usato negli attacchi di Bruxelles, la polizia ha trovato anche un litro d’acetone e un litro d’acqua ossigenata.
«È un esplosivo estremamente facile da fabbricare – ha spiegato Christophe Caupenne, ex capo negoziatore delle teste di cuoio francesi – Venne scoperto nel diciannovesimo secolo e oggi è usato moltissimo dai terroristi, nelle zone di guerra, e naturalmente dall’Isis». Fermata anche la fidanzata 16 enne di uno dei giovani. Entrambi erano già noti alle forze dell’ordine per legami con l’Islam radicale. Lui, il proprietario dell’appartamento, era finito al centro dell’attenzione degli inquirenti per la sua radicalizzazione e per un tentativo di partire per la Siria nel novembre 2015.
L’uomo, 34 anni, prevedeva di farsi esplodere dopo essersi sposato con la ragazza sedicenne. Dopo le nozze che erano imminenti, la giovane sarebbe partita per la Siria.
Tre dei quattro arrestati erano già noti ai servizi antiterrorismo: la ragazza è stata invece individuata sui social network dopo che aveva registrato un video di giuramento all’Isis due giorni fa. Sembra invece che la quarta persona, 27 anni, avesse un ruolo secondario.
Gli arresti arrivano nel giorno in cui il Consiglio Costituzionale ha dichiarato contrario alla legge un articolo della legge del giugno 2016 che sanziona il reato di consultazione ‘abituale’ dei siti jihadisti, perché il testo limita la libertà d’espressione in modo sproporzionato. Lo ha deciso il Consiglio, a cui si era rivolto un francese condannato a 2 anni di carcere per aver consultato dei siti jihadisti: il codice penale da giugno prevede, infatti, 2 anni di prigione e 30mila euro di multa per chi li consulta frequentemente.
«Siamo di fronte a una minaccia terroristica estremamente elevata» ha detto il premier francese Bernard Cazeneuve. La scorsa settimana un soldato a guardia del Louvre ha sparato contro un uomo che brandiva un coltello, un egiziano del quale si cerca di stabilire se abbia un legame con lo Stato islamico. Il blitz e gli arresti di Montpellier arrivano a pochi giorni dall’arresto di un 29enne egiziano che, armato di machete, aveva tentato di entrare al Louvre da un ingresso secondario.