Rosy Bindi dice addio alla politica: 27 anni da parlamentare
Rosy Bindi ha deciso di lasciare la politica. Dopo 27 anni da parlamentare a 66 anni e con due poltrone da ministro conquistate a fine legislatura lascia la politica.
“Ho lavorato in questo Palazzo per ventitré anni, e prima ancora altri cinque a Strasburgo. La passione mi ha tenuta viva e integra. Fare politica non è un mestiere, ed è impossibile servirla senza quel fuoco che arde. Finita questa legislatura lascerò il campo” dice Rosy Bindi.
I motivi
“Vorrei dedicarmi agli studi, tornare al mio vecchio amore per la teologia. E poi viaggiare un po’. Come dice Romano Prodi, finora sono stata in tutti gli aeroporti del mondo. Ma non mi ritirerò a vita privata”. ha duchiarato
Impegnata nella commissione Antimafia la Bindi, da sempre antirenziana, è rimasta fuori dal dibattito politico più acceso degli ultimi mesi.
Le dichiarazioni
Andando a presiedere l’Antimafia Bindi ha detto di avere “lasciato una casa (il Pd – ndr) incompiuta e ora la ritrovo un po’ diroccata”. Anche perché “il Pd come si è visto non funziona se si trasforma in un carro al seguito dell’uomo solo al comando”.
Sulla corsa alla segreteria del partito “non è detto” che abbia già rivinto Renzi, ha sostenuto Bindi aggiungendo che “la partita è ancora aperta, sia Andrea Orlando che Michele Emiliano sono due competitori veri.
La poltrona di segretario non è già assegnata. E chi cerca di far passare questo messaggio vuole rendere le primarie inutili.
I grillini, ha detto ancora, “sanno organizzare la domanda della gente, immersa dentro una crisi senza fine, ma non riescono a dare risposte plausibili. Quando si trovano a governare mostrano l’approssimazione di chi non ha una cultura politica”.