Torino, scontri in piazza per controlli anti-alcol: agente ricoverato
Scontri tra polizia e civili a Torino. Alcuni agenti in tenuta antisommossa ed alcuni ragazzi, che bevevano alcolici fuori dai locali della vita notturna torinese, si sono resi protagonisti di alcuni disordini. È successo ieri notte, a piazza Santa Giulia. Un’ordinanza della sindaca Chiara Appendino vieta il consumo di alcolici da asporto dalle 20,00 alle 6,00. Alcuni membri delle forze dell’ordine arrivano a presidiare la zona, limitando gli accessi. Un gruppo di giovani protesta e intona cori come “Gli sbirri di Torino sono astemi” e “Ma che colpa abbiamo noi, se beviamo più di voi?”. Da lì a poco, lo scontro.
Sembrava che il tutto si limitasse solo a cori di scherno. A un certo punto, però, un cordone di poliziotti si ritira e sale sulle camionette, il manifestanti esultano e si muovono verso l’altro cordone, che va via a ruota. Restano in piazza solo alcuni poliziotti in borghese, che pare siano stati provocati dalla folla, finché uno degli agenti avrebbe sferrato un pugno a uno dei ragazzi. Da qui nasce la colluttazione. L’agente viene spinto a terra e picchiato. Le camionette andate via tornano indietro, gli agenti scendono e parte lo scontro. Dall’altro lato della strada qualche ragazzo lancia da lontano sedie di plastica contro i poliziotti. Terminata la colluttazione, si contano alcuni feriti, un poliziotto ricoverato, due ragazze fermate e tanti danni per i locali.
La sindaca spiega: “Non vogliamo ledere il diritto dei giovani a divertirsi”
La sindaca Appendino, qualche giorno fa, aveva comunicato di “non voler in alcun modo ledere il diritto dei giovani di divertirsi e di trascorrere le serate nelle nostre piazze, ma tutelare residenti e commercianti onesti dalla concorrenza sleale”.
I civili convocano conferenza stampa
La folla protagonista dello scontro, in gran parte appartenente ad un centro sociale della zona, ha convocato una conferenza stampa: “La folle notte di stasera necessita che chi vive realmente in questo quartiere possa raccontare i fatti accaduti e le motivazioni che noi crediamo siano dietro tali gesti sconsiderati”.