Trump perde pezzi, il ministro del lavoro si dimette

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Trump perde un altro pezzo. Dopo le dimissioni del consigliere alla sicurezza, rinuncia all’incarico anche Andrew Puzder, ministro del lavoro. Nessun complotto stavolta. Puzder, direttore di CKE Restaurants, aveva ammesso di aver assunto una persona senza documenti come cameriera. Numerose cause legali contro le sue imprese da parte dei dipendenti. Tra le motivazioni, molestie sessuali e stipendi non pagati. Inoltre, era emersa una registrazione di accuse di abusi domestici sull’ex moglie, risalenti al 1986, poi ritirate. Il ministro al lavoro ha così deciso di dimettersi.

Le denunce contro la sua persona non lo hanno reso un ministro affidabile. Neppure i repubblicani lo avrebbero votato in maniera compatta. Il suo stesso partito lo aveva sfiduciato e quindi la nomina di Trump non sarebbe passata al senato.

La Casa Bianca ha confermato l’accaduto con una nota ufficiale, riferendo le parole di Puzder: “Malgrado non farò parte dell’amministrazione, sostengo totalmente il presidente e la sua qualificata squadra”.

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