Catalogna indipendente: Rajoy caccia tutti e assume la presidenza
Dopo la dichiarazione di indipendenza approvata ieri dal parlamento catalano non tarda la risposta di Madrid. Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha assunto direttamente la presidenza della Catalogna e i suoi ministri le altre competenze.
Destituite tutte le più alte cariche
Destituito il maggiore Josep Lluìs Trapero, capo dei Mossos d’Esquadra. Il presidente del governo centrale Mariano Rajoy ha assunto tutte le funzioni e le competenze che corrispondono al presidente della Generalitat previste nello statuto di autonomia.
Di fatto è l’avvio del commissariamento della Regione nell’ambito dell’articolo 155 della Costituzione, la cui applicazione è stata approvata venerdì dal Consiglio dei ministri e ratificata dal Senato, a Madrid. È la prima volta che il governo centrale revoca l’autonomia di una regione dai tempi della dittatura di francisco franco, durata dal 1939 al 1975.
A Madrid proteste contro l’indipendenza
Nella Capitale spagnola è prevista per oggi una marcia di protesta contro la dichiarazione d’indipendenza della Catalogna, che punta soprattutto sull’illegittimità costituzionale del processo d’indipendenza innescato col referendum che era stato dichiarato illegale dal tribunale costituzionale.
La Catalogna divisa in due
Ieri il Parlamento regionale ha votato l’indipendenza, passato con 70 voti contro 10 e due astensioni. I parlamentari catalani anti indipendenza hanno disertato la riunione come forma di protesta.
La Catalogna da ieri non esiste più. Ce ne sono due, uguali e diverse. Nel Parlament di Barcellona alle 17.27 è nata una Catalogna in forma di Repubblica, indipendente e sovrana. Con appena due voti a garantire la maggioranza dell’Assemblea e per di più alla ricerca disperata di qualcuno nel vasto mondo che la riconosca.
Ventidue minuti dopo, però, un fax è arrivato da Madrid negli uffici dell’autoproclamato nuovo presidente della Repubblica catalana Carles Puigdemont per annunciare che il Senato spagnolo aveva appena approvato la bomba atomica istituzionale, l’ormai famoso articolo 155.
Chi vuole davvero l’indipendenza?
La catalogna repubblicana ha la fedeltà di 754 sindaci su 947 municipi, forse una parte dei «Mossos d’Esquadra», forse di una parte dei funzionari pubblici, di sicuro e soprattutto il supporto di centinaia di migliaia di persone che da cinque anni scendono in piazza per reclamare l’indipendenza.
La Catalogna spagnola ha tutto il resto: polizia, esercito, il 52% degli elettori catalani del 2015 che magari volevano poter votare in un referendum legale, ma non chiedevano come prima istanza la secessione.
Ha anche l’appoggio del Pp, partito di maggioranza relativa del premier Rajoy. Ha anche l’appoggio esplicito degli Usa e dell’Europa tutta.