Via all’anno giudiziario, fuga di notizie e prescrizione i temi caldi

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Nell’aula magna della Corte di Cassazione si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Al Palazzaccio erano presenti il capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio, il procuratore generale Pasquale Ciccolo, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso, il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e la sindaca si Roma Virginia Raggi.

Per la prima volta, in polemica con il Governo, l’Anm (Asspciazione Nazionale Magistrati) non ha presenziato all’inaugurazione perchè in polemica con il governo per il mancato rispetto degli accordi sui correttivi al decreto sulla proroga dei pensionamenti.

Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini ha rivolto un appello nel corso della cerimonia.  “Ritengo che costituisca un dovere per il Consiglio superiore della magistratura, contribuire, nel rispetto dell’autonomia di ciascuno, a ricondurre a fisiologica dialettica le posizioni di tutti”.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando sottolinea che la riforma della giustizia non è più rinviabile. I temi al centro della cerimonia sono stati la fuga di notizie sulle indagini in corso, il maggior riserbo richiesto alle toghe e lo stop alla prescrizione.

Orlando, niente più rinvii. “Abbiamo superato le tre emergenze del sistema giustizia e cioè sovraffollamento carcerario, mole dell’arretrato e tempi di processi”, spiega il Guardasigilli nel suo intervento, richiamando i dati già diffusi nel suo rapporto al Parlamento in cui si segnalano meno cause e meno detenuti. Ma ora la riforma del processo penale, in calendario al Senato, è “indifferibile”, aggiunge. E si augura che il dialogo “possa proseguire nelle prossime settimane con tutti i soggetti della giurisdizione”.

Il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, bacchetta il fenomeno della fuga di notizie, definito “grave perchè rischia di ledere il principio costituzionale di non colpevolezza”. Per questo chiede alle toghe più riserbo, ricordando il richiamo della Corte di Strasburgo ai pm, ai quali è imposta “la massima discrezione anche là dove si sia trattato di sostenere pubblicamente le ragioni e la bontà dell’attività giudiziaria svolta”. Servono “meno leggi” e più “fiducia nei magistrati”, conclude il pg.

Giovanni Canzio si sofferma sulle adozioni gay e ribadisce: “Non ci sottraiamo, ma serve una legge”. Contro la “terribile minaccia” del terrorismo internazionale inoltre occorrono “adeguate misure di polizia e prevenzione”, un maggior coordinamento delle indagini anche con l’istituzione della Procura europea, e un “efficace sistema repressivo, fino a configurare gli atti di violenza terroristica come crimini contro l’umanità”. Canzio nella sua relazione sottolinea che un carcere più umano attenua il rischio di radicalizzazione.

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